Bominaco (AQ)
Il complesso monastico di Bominaco (frazione di Caporciano) ed il castello sorgono sull’altipiano dei Navelli, famoso per lo squisito zafferano, il castello è visibile dalla statale, i due complessi religiosi sono un po’ più nascosti alla vista.
Il castello con le due chiese faceva parte del complesso monastico anticamente detto di Momenaco.
L’oratorio di San Pellegrino conserva quasi totalmente intatto il suo patrimonio di pittura bizantina a splendidi colori.
Come arrivare:
Da Pescara prendere l’A25 in direzione Roma. Uscire a Popoli, proseguire (direzione L’Aquila) per Navelli-Caporciano.
L’oratorio di San Pellegrino:
L’esterno dell’oratorio non rende giustizia del patrimonio conservato al suo interno. È visitabile chiamando il numero del custode, in pochi minuti arriverà ad aprirvi le porte e vi fornirà una breve spiegazione degli affreschi.
L’ingresso è gratuito ma è gradita un offerta. È possibile comprare una guida, in versione mini o maxi ad un prezzo modico (5-15 €).
Si entra dal lato col portico (secentesco) rivolto al castello. L’interno della chiesa è ad un unica aula, coperta da una volta a sesto acuto divisa in quattro campate. Al centro della stanza sono presenti due plutei di età probabilmente romana, che gli studiosi ipotizzano provenienti da
Peltuinum. L’oratorio venne restaurato già nel 1263 dall’abate Teodino.
Gli affreschi sono concepiti con uno spirito liturgico, sono quindi dedicati ai monaci benedettini che vivevano nel monastero per aiutarli durante la celebrazione dell’eucarestia tramite le immagini del sacrificio di Cristo. Sono rappresentate infatti scene dal Vangelo, come l’Annunciazione, la presentazione al Tempio, l’ingresso a Gerusalemme e la passione di Cristo fino alla sua sepoltura, ma non la crocifissione nè la resurrezione. Il pittore che dipinse il ciclo della nascita fino alla presentazione al tempio è detto il Maestro dell’Infanzia mentre quello che dipinse la parte restante dell’oratorio è detto il Maestro della Passione. La differenza più facilmente avvertibile tra le due mani è che mentre il primo utilizza spesso elementi paesaggistici nei dipinti, il secondo usa sfondi monocromatici e piatti e contorna fortemente le figure.
Il ciclo più famoso dell’Oratorio è il Calendario bominacense, che ricalca le festività di Montecassino. Nel Calendario ogni mese è raffigurato da due quadretti, il primo con il dipinto del mese, spesso suggerente il lavoro dei campi appropriato, il secondo con l’elenco delle festività ed il segno zodiacale.
Santa Maria Assunta:
La chiesa nasce nel X secolo, ma la sua sistemazione architettonica risale al XII-XIII secolo. Lo stile è romanico, come si vede dalle linee ordinate e scabre della chiesa a pianta rettangolare a tre navate (con colonnato formato da pilastri molto imponenti) cui corrisponde per ognuna un’abside.
L’interno non è totalmente originale, subì infatti un rimaneggiamento nel 1700, ma restauri del secolo scorso portarono la chiesa alla sua forma iniziale. Da notare è la varietà dei capitelli che vanno da quello incompiuto a quello molto più elaborato.
Il castello:
Fu in epoca antica sede di varie lotte per il suo possesso, è raggiungibile tramite una lunga e ben conservata scalinata di pietra che parte dal piazzale antistante l’oratorium. Ancora riconoscibili vani ed usci, ha consevato i muri per un’altezza di qualche metro. Abbandonato nel XV secolo, non ebbe la stessa sorte conservativa delle due chiese, ancora utilizzate soprattutto per cerimonie nuziali.
Le rovine interne alle mura sono visitabili, è possibile salire lungo la scalinata del torrione certrale (risalente al XV secolo) per meglio godere il paesaggio mozzafiato.